Norme e Diritto

Banconote strappate o rovinate: tutto quello che c’è da sapere

Alle volte neppure ce ne accorgiamo.

Facciamo la spesa di fretta rincasando dal lavoro e spesso ritiriamo il resto dal cassiere senza neppure controllarlo.

Solo il giorno dopo ci accorgiamo che ci hanno consegnato una banconota strappata.

In quel momento cadiamo dalle nuvole.

Non abbiamo altro contante in tasca e in più iniziamo a pensare a chi può averci rifilato dei soldi che valgono poco o niente.

Viene anche da pensare a come spenderli per non perderci nulla.

Passiamo dalla farmacia al benzinaio, dal panettiere al fruttivendolo.

Tutti, però, rifiutano la nostra banconota perché è strappata e ci chiedono di pagare con un altro biglietto oppure con la carta.

Ma siamo sicuri che le banconote strappate o rovinate non valgono più nulla?

Le banconote strappate sono valide?

Iniziamo col dire che in genere le banconote strappate sono valide.

Questo, però, non impedisce ai commercianti di rifiutarle.

Si noti che nella zona euro le banche centrali di ogni Stato hanno il compito di controllare che in circolazione ci siano solo banconote autentiche e non danneggiate.

Per questo motivo le banconote strappate o rovinate devono essere ritirate e distrutte.

Allora, se proprio non riusciamo a disfarci delle nostre banconote strappate, non ci resta che passare in banca.

Dove vanno consegnate le banconote strappate o rovinate?

Abbiamo già detto che se non riusciamo a spendere la nostra banconota, dobbiamo rivolgerci a una banca.

Possiamo prima provare a versarla allo sportello automatico.

Anche se il dispositivo non dovrebbe ricevere banconote strappate o rovinate, tentar non nuoce.

Così se riusciamo a versare la nostra banconota allo sportello siamo a posto e non perdiamo neppure un euro.

Se, invece, il bancomat non l’accetta, non ci resta che entrare in banca, andare allo sportello e chiedere di poter versare la banconota strappata sul nostro conto corrente.

Se il cassiere ritira la banconota è fatta.

Se, invece, si rifiuta di farlo, c’è un’ultima possibilità: andare in un qualsiasi sportello della banca d’Italia e chiedere la sostituzione delle banconote strappate o rovinate (macchiate, scolorite e così via).

Il cassiere, dopo aver esaminato la banconota, deciderà se sostituirla o meno con un’altra dello stesso valore.

Dipende dalle condizioni del biglietto che gli abbiamo consegnato.

Nel caso in cui la banconota non possa essere rimborsata perché troppo rovinata, il cassiere la ritira per inviarla presso la sede centrale della banca d’Italia.

Qui c’è un’apposita commissione che esamina le banconote danneggiate e che ha l’ultima parola sulla possibilità di procedere o meno alla loro sostituzione.

Quando la banconota può essere rimborsata, la banca d’Italia se la tiene e ce ne dà in cambio un’altra in buone condizioni, dello stesso valore.

Se, invece, la banca ritiene che la banconota non sia rimborsabile, ce la restituisce.

A questo punto è meglio che ci mettiamo l’anima in pace perché non c’è più niente da fare.

Quando le banconote strappate o rovinate non possono essere sostituite?

Va subito detto che non tutte le banconote strappate o rovinate possono essere sostituite con altre dello stesso valore.

Ad esempio, una banconota strappata può essere cambiata con un’altra solo se non ne manchi la metà o più della metà.

È facile capire il perché di questa regola.

Se così non fosse, si potrebbero strappare in 2 tutte le banconote e poi richiederne il rimborso 2 volte.

In questo modo si realizzerebbe un ingiusto guadagno.

Ricordiamo, inoltre, che le banconote strappate possono essere sostituite solo se riusciamo a dimostrare che la parte mancante è andata distrutta involontariamente.

Diversamente dovremo consegnare alla banca tutti i pezzi in nostro possesso.

Se poi la banca d’Italia ci restituisce una banconota strappata dalla quale manchi oltre la metà, non disperiamo.

Potremo sempre riprovarci successivamente se riusciamo a trovare il pezzo mancante.

Non dimentichiamo, infine, che la sostituzione delle banconote non costa nulla.

La banca d’Italia, infatti, richiede del denaro (c.d. commissioni) solo per il cambio di banconote danneggiate dai dispositivi antirapina.

Perché allora non provarci?

Le banconote riparate.

A tutti noi sarà capitata tra le mani una banconota riparata con lo scotch.

È valida oppure no?

Iniziamo col dire che in genere una banconota riparata è valida.

La banca centrale europea, però, ha stabilito al riguardo delle regole ben precise.

Ad esempio, un biglietto riparato con lo scotch per essere valido può avere solo una piccola parte ricoperta dal nastro adesivo non superiore a 10×40 millimetri.

In più il nastro adesivo deve essere trasparente e molto sottile perché se la banconota aumenta troppo di spessore non viene riconosciuta dagli apparecchi che contano o accettano il denaro.

Inoltre, non è mai facile verificare ad occhio se una banconota riparata rispetta o meno le regole stabilite dalla banca centrale europea.

Quindi, per evitare problemi, è sempre meglio non accettarla.

Infine, se ci capita di strappare involontariamente una banconota, il consiglio è di lasciar perdere il fai da te.

È meglio portarla in banca, anche a pezzi, e farsela cambiare.

Le banconote macchiate.

Come dobbiamo comportarci di fronte a una banconota macchiata?

Il consiglio è sempre quello di non accettarla.

C’è, infatti, un’alta probabilità che si tratti di una banconota rubata.

I dispositivi antirapina presenti nei bancomat o sui mezzi blindati delle compagnie di trasporto valori di solito sono dotati di sistemi che emettono dell’inchiostro quando vengono forzati.

L’inchiostro utilizzato da questi dispositivi per macchiare le banconote è di colore blu, rosso, viola oppure nero.

Per eliminare l’inchiostro i ladri normalmente usano prodotti chimici o lavano le banconote che, dopo questi trattamenti, si scoloriscono.

È sempre meglio, allora, rifiutare non solo banconote strappate o macchiate, ma anche quelle sciupate o scolorite, poiché potrebbero essere state lavate o trattate nel tentativo di cancellare le macchie di inchiostro.

Se siamo entrati in possesso di una banconota macchiata da inchiostro, possiamo comunque tentare di farcela sostituire.

Dobbiamo, però, andare in banca chiedendone il cambio e spiegando da chi l’abbiamo ricevuta.

La banca d’Italia analizzerà la banconota.

Se accerta che la macchia di inchiostro non proviene da un dispositivo antifurto, non avrà problemi a cambiarla con un’altra banconota.

Se, invece, il biglietto è stato macchiato da uno di questi dispositivi, non verrà sostituito.

Le banconote macchiate, infatti, vengono cambiate solo se a chiederlo è la vittima del furto [1].

  1. Art.624 codice penale.