Può sembrare strano, ma sono molte le persone che ogni giorno commettono piccoli furti.
Spesso si tratta di insospettabili.
Qualcuno di loro lo fa per vivere un’emozione diversa, qualcun altro per noia, altri ancora per necessità.
Quel che è certo è che il furto al supermercato è ormai un fenomeno in continua crescita.
Nel corso del 2020 nei supermercati è stata rubata merce per circa 3,48 miliardi di euro e, anche a causa della crisi economica e dell’aumento dei prezzi, si ritiene che negli anni successivi ne sia stata sottratta ancor di più.
Da uno studio è anche emerso che i beni preferiti da chi commette un furto al supermercato sono gli alcolici, lo scatolame, le caramelle, il caffè, i prodotti cosmetici, i formaggi e i salumi.
La stragrande maggioranza delle persone che commette questi reati è convinta di non rischiare nulla, sia perché i controlli sono pochi e non è facile essere scoperti, sia perché spesso il valore della merce sottratta è molto contenuto e, quindi, è davvero difficile finire in carcere.
Cerchiamo, allora, di capire cosa rischiamo se commettiamo un furto al supermercato.
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Furto al supermercato: cosa dice la legge?
Iniziamo col dire che se veniamo pizzicati a rubare in un supermercato rischiamo grosso.
Infatti, contrariamente a quello che si crede, sottrarre un bene da uno scaffale di un negozio è un furto aggravato e, proprio per questo motivo, è punito più severamente.
Prima, però, vediamo cos’è il furto semplice.
La legge punisce a querela di parte chi si impossessa di un bene altrui, sottraendolo al suo proprietario e lo fa per ottenere un vantaggio anche economico [1].
In questo caso l’autore del furto (semplice) rischia il carcere da 6 mesi a 3 anni e una multa da 154 a 516 euro.
A qualcuno potrà sembrare strano, ma il fatto che un bene sia esposto su uno scaffale di un negozio (si dice che è esposto alla pubblica fede) comporta un aumento della pena, proprio perché è più semplice appropriarsene.
Allora, se rubiamo un bene al supermercato rischiamo di essere condannati ad una pena più elevata che va da 2 a 6 anni di carcere e da 927 a 1.500 euro di multa.
Fino a poco tempo fa chi veniva scoperto a rubare al supermercato poteva essere processato anche se il direttore del supermercato stesso o il suo proprietario non sporgevano querela.
Allora, chiunque vedeva un ladro all’opera poteva far intervenire il personale di sorveglianza, chiamare la polizia o, addirittura, denunciare direttamente il colpevole.
Non è più così.
Oggi, il furto aggravato, allo stesso modo del furto semplice, è punito solo a querela della persona offesa e cioè solo su richiesta del proprietario del bene sottratto.
Inoltre, non viene punito chi commette un furto di scarsa importanza, tenuto conto della condotta del colpevole (che non deve essere mai abituale) e del danno provocato (c.d. particolare tenuità del fatto).
Si può parlare di particolare tenuità del fatto solo quando il reato prevede una pena minima non superiore a 2 anni di carcere.
Ricordiamo, infine, che chi compie un furto al supermercato può anche essere arrestato dalle forze dell’ordine se viene colto con le mani nel sacco (c.d. arresto in flagranza) [2].
La decisione è lasciata agli agenti di polizia che, di volta in volta, valuteranno la pericolosità del colpevole, le modalità e la gravità del fatto.
Furto al supermercato: il tentativo.
Cosa succede se non riusciamo ad uscire dal supermercato col nostro bottino, perché veniamo fermati dal sorvegliante prima delle casse?
Rischiamo comunque di essere condannati?
La risposta è sì, anche se la refurtiva viene interamente recuperata dal suo proprietario.
Si tratta, infatti, di un furto tentato, punito con una pena ridotta da 1/3 fino a 2/3 rispetto a quella prevista per il reato consumato [3].
Anche in questo caso, considerato che la pena minima scende sotto i 2 anni, potremmo non essere puniti per la particolare tenuità del fatto.
Furto al supermercato e dispositivi antitaccheggio.
Capita sempre più spesso che anche i generi alimentari in vendita nei supermercati, ad esempio, le confezioni di tonno, di salmone, oppure i liquori, siano muniti, come i capi di abbigliamento, di dispositivi antitaccheggio.
In questi casi il delinquente di turno è spesso costretto a danneggiare le confezioni per rimuovere la placca di plastica e così appropriarsi del bene senza essere scoperto.
Allora, se il furto fallisce e la sorveglianza riesce a fermare il responsabile recuperando il bottino, il giudice potrebbe avviare nei suoi confronti un procedimento penale per furto con l’aggravante della violenza sulle cose.
Ricordiamo, infine, che la presenza del dispositivo antitaccheggio non modifica la natura aggravata del furto al supermercato.
Il dispositivo, infatti, serve solo a rilevare con un segnale acustico la merce al momento del passaggio alla cassa, senza escludere la gravità del fatto [4].
Furto al supermercato e impianto di videosorveglianza.
Spesso, quando entriamo in un supermercato, notiamo dei cartelli che ci avvisano della presenza di un sistema di videosorveglianza.
Si tratta di impianti realizzati per garantire la sicurezza all’interno del punto vendita.
Va subito detto che il furto al supermercato è aggravato anche in presenza di un impianto di videosorveglianza.
Le videocamere, infatti, servono solo ad identificare il responsabile del taccheggio.
La Corte di cassazione ha, però, escluso l’aggravante in tutti quei casi in cui l’impianto sia talmente sofisticato da permettere, attraverso l’analisi continua delle immagini, la scoperta di un furto in tempo reale e così consentire l’intervento immediato del personale di sorveglianza [5].
Furto di gruppo al supermercato.
Abbiamo già detto che i liquori sono fra i beni preferiti dai taccheggiatori.
Spesso sono gruppi di ragazzini che cercano di dare una svolta alla loro serata a rendersi responsabili di questi reati.
Allora è bene sapere che anche se uno soltanto dei membri del gruppo compie materialmente il furto al supermercato, tutti gli altri, se identificati, rischiano di subire la stessa condanna per il solo fatto di aver partecipato al furto e di aver sostenuto l’amico mentre si appropriava del bene.
Si tratta del concorso di persone nel reato [6].
- Art.624 codice penale.
- Art.381 codice di procedura penale.
- Art.56 codice penale.
- Cass. pen. n.21158 del 3 maggio 2017.
- Cass. pen. n.37901 del 6 ottobre 2022.
- Art.110 codice penale.