Un esercito di borseggiatrici si aggira ogni giorno sui nostri mezzi pubblici.
Per quanto le forze dell’ordine facciano del loro meglio, molti di noi si trovano a dover fare i conti col furto del telefonino, del portafoglio o di altri beni personali più o meno preziosi.
Anche la pubblicazione sui social dei filmati delle borseggiatrici all’opera non sembra infastidire queste professioniste del furto.
D’altro canto, anche se fermate e condannate, in breve tempo tornano tutte in libertà.
Così se siamo fra le sfortunate vittime del furto del bancomat è inutile disperarsi.
È meglio darsi subito da fare per salvare il salvabile e mettere al sicuro i nostri risparmi.
Non c’è dubbio, infatti, che chi ci ruba il bancomat, la carta di credito oppure i codici d’accesso all’home banking lo fa per eseguire degli acquisti o dei prelievi non autorizzati dal nostro conto corrente.
Allora non dobbiamo perdere neppure un secondo e darci da fare per limitare i danni.
Indice dei contenuti
Furto del bancomat: il blocco della carta.
Se ci hanno rubato il portafoglio con dentro la carta di credito o il bancomat, dobbiamo subito chiamare il numero verde della nostra banca per richiedere il blocco della carta o del bancomat.
Se, invece, ci hanno rubato i codici d’accesso dell’home banking, dobbiamo richiedere all’operatore telefonico il blocco di questi codici.
Si tratta di numeri telefonici gratuiti che funzionano 24 ore su 24.
In particolare, per la carta di credito i numeri variano da carta a carta e da banca a banca.
Per il bancomat, invece, il numero è uguale per tutti ed è quello della centrale d’allarme blocco carte (800.822.056).
In alternativa, è possibile bloccare le nostre carte o i codici d’accesso dalla nostra pagina personale del sito della banca.
Infine, se siamo capaci di farlo, possiamo bloccare la carta o il bancomat anche dall’app che abbiamo sul telefonino.
Se, però, non siamo molto pratici o, magari, ancora troppo agitati a causa del furto subito, è meglio lasciar perdere questa soluzione e telefonare al centro servizi della nostra banca, così da farci aiutare da un operatore.
Una volta bloccate le carte possiamo stare tranquilli.
I nostri risparmi non potranno più esserci portati via.
Furto del bancomat: la denuncia.
Dopo aver messo al sicuro i nostri risparmi, bloccando le carte, dobbiamo andare dai carabinieri o dalla polizia per denunciare il furto del bancomat o della carta di credito.
Qualcuno potrebbe pensare che sia inutile farlo, perché non conosciamo il nome di chi ci ha derubato.
Nulla di più sbagliato.
Anche se non sappiamo chi è l’autore del furto è sempre meglio fare la denuncia, in questo caso contro ignoti, e chiedere la punizione del colpevole.
Se non lo facciamo e il ladro viene trovato, non potrà essere condannato.
Furto del bancomat: il disconoscimento dei prelievi non autorizzati.
Una volta che abbiamo bloccato la carta e fatto la denuncia, non ci resta che controllare se ci hanno rubato dei soldi.
Infatti, fra il momento del furto del bancomat e quello del blocco della carta, il malvivente potrebbe essere riuscito a fare delle spese o dei prelievi, insomma a portarci via del denaro.
Se siamo stati così sfortunati, è meglio darci da fare per cercare di recuperare il maltolto.
Per farlo dobbiamo presentare un reclamo alla nostra banca.
Di solito non è neppure necessario scervellarci per scriverlo.
Basta andare in agenzia e chiedere al cassiere il modulo di reclamo, compilarlo e consegnarlo insieme ad una copia della denuncia.
In alternativa, possiamo cercare il modulo sul sito della nostra banca, scaricarlo e, poi, una volta inserite tutte le informazioni richieste, inviarlo per raccomandata con avviso di ricevimento o con la PEC, se ce l’abbiamo.
Ricordiamoci sempre di allegare una copia della denuncia.
Quando compiliamo il modulo di reclamo è importante indicare tutte le operazioni che intendiamo disconoscere e cioè tutte quelle compiute dal malvivente senza la nostra autorizzazione.
La banca potrà così effettuare una verifica prima di procedere al rimborso.
Furto del bancomat: cosa dice la legge?
L’utilizzo non autorizzato del bancomat è regolato da una direttiva europea, che impone alle banche di rimborsare al cliente il maltolto a meno che non provino il dolo o la colpa grave di quest’ultimo [1].
La banca, però, rimborsa solo da 150 euro in su (c.d. franchigia).
In altre parole, ben che vada, ci perderemo solo 150 euro e otterremo l’accredito in conto delle restanti somme rubate.
In caso contrario, se la banca ritiene che con il nostro comportamento abbiamo reso la vita più facile al ladro del bancomat, potrebbe negarci il risarcimento.
Potrebbe farlo, ad esempio, se:
- abbiamo atteso troppo a lungo prima di richiedere il blocco della carta;
- non abbiamo custodito con la dovuta attenzione il bancomat;
- abbiamo conservato insieme al bancomat il codice PIN utilizzato dal malfattore per effettuare le operazioni non autorizzate.
Furto del bancomat: l’arbitrato.
Se la banca si rifiuta di rimborsarci le operazioni disconosciute, non dobbiamo perderci d’animo.
Se pensiamo di aver subito un’ingiustizia, possiamo sempre rivolgerci all’arbitro bancario finanziario (ABF) per provare ad ottenere una decisione che accolga la nostra richiesta di rimborso.
In questo caso abbiamo 12 mesi di tempo per organizzarci e per presentare il nostro reclamo che, al solito, dovrà contenere il maggior numero di dettagli possibili sul furto del bancomat, sui tempi e luoghi in cui le operazioni disconosciute sono state compiute.
Si noti che l’arbitro potrebbe accogliere la nostra domanda di rimborso, anche se i prelievi sono stati effettuati utilizzando il PIN personale.
É sempre bene verificare se i prelievi sono stati eseguiti in poco tempo, in luoghi diversi, così da far pensare ad una banda organizzata in grado di clonare le carte.
Furto del bancomat: il giudice.
Infine, sempre nel caso in cui la banca faccia orecchie da mercante, in alternativa al ricorso all’arbitro bancario fiscale, possiamo rivolgerci al giudice di pace, per i danni fino a 10.000 euro.
É bene sapere che nella causa spetterà alla banca che ha negato il rimborso provare la colpa del titolare del bancomat per mancata custodia del PIN o del bancomat stesso.
Non le basterà, quindi, affermare che a seguito del furto il prelievo è stato eseguito servendosi del PIN.
- Direttiva europea 2007/64/Ce.