Norme e Diritto

Si può giocare a carte nei bar?

A noi tutti è capitato, entrando in un bar, di vedere delle persone sedute al tavolino che giocano a carte.

Lo abbiamo visto fare anche in spiaggia, all’oratorio, al parco e in altri luoghi in cui la gente si incontra per trascorrere del tempo insieme.

Tante sono le volte che ormai non ci facciamo più caso.

Ad attirare la nostra attenzione sono, invece, quei cartelli esposti in alcuni locali che vietano di giocare a carte.

Una domanda, allora, sorge spontanea: si può giocare a carte nei bar oppure no?

Cerchiamo di dare una risposta.

Si può giocare a carte nei bar: cosa dice la legge?

Inutile farsi illusioni, ormai la legge disciplina quasi tutte le attività che svolgiamo ogni giorno e, così, anche il gioco delle carte.

Iniziamo col dire che il gioco, in qualunque forma, aiuta le persone a socializzare e, dunque, va sostenuto.

Al gioco, però, si accompagna spesso l’abitudine di puntare del denaro o di fare scommesse.

Per questo motivo lo Stato ha deciso di gestire direttamente queste attività.

Allora, se vogliamo giocare a soldi (c.d. gioco d’azzardo), possiamo farlo solo in strutture appositamente preparate, come i casinò statali (Campione d’Italia, Sanremo, Saint Vincent e Venezia), oppure in appositi locali ove il gioco è stato espressamente autorizzato (ad esempio nelle sale da gioco).

Così chi si mette in concorrenza con lo Stato e organizza tornei di carte con premi in denaro, anche fra amici o conoscenti, in un luogo pubblico o in un circolo privato, viola la legge [1].

Rischia, allora, di finire in carcere da 3 mesi fino a un anno e una multa non inferiore a 206 euro.

Rischia anche la confisca degli oggetti usati per giocare (carte, fiches, dadi e così via) e del denaro lasciato sul tavolo da gioco nel momento in cui è arrivata la polizia.

Possono essere confiscate anche le somme trovate nelle tasche di chi è seduto al tavolo da gioco, in quanto destinate al gioco stesso.

La legge, infine, prevede la pubblicazione della sentenza di condanna, in modo che tutti vengano a conoscenza del luogo in cui si svolgeva l’attività vietata [2].

Invece chi partecipa solo al gioco, ma non lo organizza, se viene colto sul fatto in un luogo pubblico, aperto al pubblico o in un circolo privatoè punito con il carcere fino a sei mesi o con la multa fino a 516 euro.

La pena aumenta se il giocatore mette sul piatto un bel po’ di soldi, soldi che rischia di perdere insieme al resto del denaro che ha in tasca.

Si può giocare a carte nei bar: il gioco d’azzardo.

Nessuno dubita che ad essere vietato dalla legge non è il gioco delle carte in sé, ma solo il gioco d’azzardo.

Ma cos’è il gioco d’azzardo?

È quel gioco al quale si partecipa per vincere del denaro (c.d. scopo di lucro), quando la vincita dipende più dalla fortuna che dall’abilità del giocatore.

Allora, qualsiasi gioco in cui il risultato finale è incerto può rientrare nella categoria dei giochi d’azzardo.

Si pensi ad una gara automobilistica, ad una corsa di cavalli, al gioco della roulette, ad una partita a carte e così via.

In tutti questi casi se scommettiamo del denaro, poiché non abbiamo alcuna certezza sull’esito finale della gara o della partita, stiamo giocando d’azzardo.

Inutile dire che sono giochi d’azzardo il poker e il più recente texas hold’em, ma lo sono anche il bridge, il burraco, la scala quaranta, il sette e mezzo e il ramino.

Questi giochi, come già detto, non possono essere fatti se non nei luoghi gestiti o, comunque, controllati dallo Stato.

Si può giocare a carte a casa?

Allora, si può giocare a carte nei bar solo se non puntiamo del denaro, né facciamo scommesse.

Infatti, la legge vieta di organizzare qualsiasi partita o torneo di carte a soldi in luoghi pubblici (parchi o piazze), in luoghi aperti al pubblico (bar, biblioteche o oratori) oppure in circoli privati.

Anche se la legge non vieta espressamente di giocare a soldi in una abitazione privata, è bene sapere che neppure a casa nostra possiamo legittimamente organizzare tornei di giochi d’azzardo.

Così se siamo soliti invitare a casa degli amici per un torneo serale di poker o di texas hold’em, il nostro appartamento potrebbe essere considerato un circolo privato, dove, come già detto, non si può giocare d’azzardo.

A qualcuno potrà sembrare strano, ma è proprio così.

Se alcuni amici si radunano in una casa privata per fare una partita a carte puntando del denaro o scommettendo sull’esito della partita stessa, stanno giocando d’azzardo, con le conseguenze di cui abbiamo già detto

Insomma, non si può giocare a carte nei bar, ma neppure in un circolo privato o, addirittura, in casa propria.

Gioco d’azzardo online.

Nel 1996 ha aperto il primo casinò online.

Nella maggior parte del mondo il gioco d’azzardo in internet è legale (solo 10 Paesi lo vietano del tutto).

In Italia, come in molti altri Stati, il gioco d’azzardo, non solo quello dal vivo ma anche quello online, è in mano allo Stato.

È l’amministrazione delle dogane ad occuparsene e i giochi legali sono contrassegnati con la sigla ADM (agenzia delle dogane e dei monopoli).

Ricordiamo che sul sito dell’agenzia www.adm.gov.it troviamo l’elenco dei casinò ADM con il relativo numero di licenza.

Troviamo anche l’elenco dei siti di giochi online vietati.

Gioco d’azzardo e lotterie.

Anche le lotterie sono considerate giochi d’azzardo, poiché si fondano solo sulla fortuna.

È dunque vietato organizzarle, allo stesso modo delle tombolate e delle pesche di beneficenza, salvo che a farlo sia lo Stato (lotterie nazionali).

Sono però ammesse le lotterie e i giochi promossi da associazioni, enti religiosi, comitati, oppure quelle organizzate da partiti politici in ambito locale, purché abbiano lo scopo di raccogliere fondi per finanziare le loro attività.

Lo Stato fissa anche per questi enti dei limiti

Il gioco è legittimo solo se non vengono previsti premi in denaro e se l’incasso della lotteria o della pesca non supera i 50.000 euro circa.

  1. Art.718 codice penale.
  2. Art.722 codice penale.