Quante volte siamo stati tentati di lasciare l’auto in un posto riservato ai disabili, magari nel parcheggio di un supermercato oppure nel centro della città.
Tanto dobbiamo solo fare una commissione veloce e in zona non ci sono altri parcheggi liberi.
Che male possiamo fare?
Sono solo scuse, ma tanta è la pigrizia che, quasi per magia, ci ritroviamo ad occupare un posto che non è il nostro.
Così facendo, però, compiamo un gesto di grande inciviltà che la legge punisce in modo molto severo.
Per di più le ultime modifiche al codice della strada, in vigore dalla prossima estate, prevedono per il parcheggio disabili una multa più salata.
Vediamo, allora, cosa ci aspetta se occupiamo un posto destinato a un disabile.
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Parcheggio disabili: l’autorizzazione.
Inutile dire che i parcheggi per i disabili non possono essere utilizzati da tutti, ma solo da chi è in possesso di una speciale autorizzazione che va richiesta al comune di residenza.
Lo scopo di questi parcheggi è quello di consentire a chi ha una disabilità (ad esempio cammina con difficoltà o, addirittura, non cammina affatto) di poter parcheggiare l’automobile di proprietà o sulla quale è trasportato vicino all’ingresso di un luogo pubblico (cinema, stadio, supermercato, ospedale e così via) oppure a quello di un luogo privato (ad esempio un ufficio o casa propria).
In altre parole, si vuole dare la possibilità alle persone meno fortunate di muoversi più liberamente.
Previsti dalla legge sin dal 1996 [1] hanno trovato nel corso degli anni sempre maggiore diffusione.
Quindi, tutte le volte in cui chi non è autorizzato a farlo lascia la macchina in un posto riservato ai disabili rischia una multa molto salata che va da 165 a 660 euro [2], oltre a perdere i punti patente.
Parcheggio disabili: multa più salata per tutti?
Una cosa è certa: solo chi è in possesso dell’autorizzazione può parcheggiare nei posti riservati ai disabili senza rischiare una multa.
Per ottenere l’autorizzazione occorre fare domanda al comune di residenza, non prima, però, di essersi sottoposti a una visita medica presso il più vicino ospedale.
In ospedale esiste un’apposita commissione che ha il compito di verificare se il disabile ha difficoltà a camminare, è cieco o rientra in una delle altre categorie riconosciute dalla legge.
Quando abbiamo in mano il certificato medico possiamo finalmente fare la domanda per ottenere il c.d. contrassegno invalidi che ci verrà rilasciato senza ulteriori accertamenti.
L’autorizzazione è valida per 5 anni dopo di che va rinnovata.
Per il rinnovo, che va chiesto 3 mesi prima della scadenza, dobbiamo sottoporci nuovamente a visita medica per verificare se la disabilità c’è ancora oppure no.
Se ci dimentichiamo di avviare la pratica prima della scadenza dell’autorizzazione, non potremo più ottenerne il rinnovo, ma dovremo presentare una nuova domanda.
Ricordiamo, infine, che l’autorizzazione, a volte, può essere rilasciata per meno di 5 anni.
Si tratta dei casi in cui viene accertato che le difficoltà a camminare o le altre disabilità sono solo temporanee.
Come distinguere un parcheggio disabili?
I parcheggi riservati ai disabili sono diversi dagli altri [3].
Sono più spaziosi (lunghi non meno di 6 metri e larghi non meno di 3,20 metri) e sono disegnati con strisce di colore giallo.
Inoltre, per consentire di salire e scendere dalla vettura senza difficoltà, accanto al parcheggio riservato ai disabili c’è un ulteriore spazio libero, solitamente indicato con strisce longitudinali sempre di colore giallo.
Il parcheggio, infine, è segnalato da un apposito cartello che raffigura una persona seduta su una carrozzella accompagnata dalla lettera P.
Così risulta facile individuarli e, nel caso in cui non abbiamo diritto ad utilizzarli, evitare di farlo.
Parcheggi disabili: multa più salata dal 2024?
Il nuovo codice della strada si pone, tra gli altri, l’obiettivo di tutelare le persone con disabilità e, per farlo, ha previsto multe più salate per gli automobilisti che occupano abusivamente gli spazi loro riservati.
Così chi parcheggia in uno di questi spazi senza essere in possesso del relativo permesso (c.d. contrassegno disabili) rischierà di dover pagare una multa fino a 990 euro.
Si tratta certamente di una sanzione molto pesante che probabilmente ci farà passare la voglia di comportarci in questo modo.
Più in particolare, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada (prevista per questa estate), se occupiamo un parcheggio disabili con la nostra moto senza averne l’autorizzazione, rischieremo una multa da 165 a 660 euro.
In pratica il doppio di quello che il codice prevede oggi (da 80 a 328 euro).
Se, invece, occupiamo uno spazio riservato ai disabili con la nostra auto, potremo beccarci una multa da 330 fino a 990 euro.
Si tratta di una sanzione ben più salata di quella oggi in vigore (da 165 a 660 euro).
Se poi consideriamo che le multe erano già state aumentate nel 2023, non possiamo fare a meno di riconoscere che c’è una particolare attenzione per le persone meno fortunate, che hanno difficoltà a circolare liberamente a causa della loro disabilità.
Parcheggi disabili: multa e condanna penale.
Fare i furbetti e occupare un parcheggio disabili senza averne diritto non è un reato.
Anche se è un comportamento vietato dalla legge, rimane punito solo dal codice della strada con le multe che abbiamo appena visto e con la perdita di 2 punti della patente.
La Corte di cassazione con una sentenza del 2017 [4] ha, però, chiarito che occupare il parcheggio riservato a un disabile, a volte, può anche diventare un reato.
Così, se invece di occupare un parcheggio disabili a caso, ne occupiamo uno riservato ad un disabile in particolare (c.d. parcheggio ad personam) commettiamo il reato di violenza privata [5] perché stiamo impedendo ad una persona di utilizzare uno spazio che è stato creato proprio per lui.
Il disabile, quindi, potrà chiamare i vigili per far multare il conducente indisciplinato.
In un secondo momento, potrà anche andare in procura o in una stazione dei carabinieri per presentare querela e farlo condannare.
La pena per il reato è piuttosto pesante.
Si rischia, infatti, una condanna fino a 4 anni di carcere.
- D.P.R. n.503 del 24 luglio 1996.
- Art.158 codice della strada.
- Art.40 codice della strada.
- Cass. pen. n.17794 del 7 aprile 2017.
- Art.610 codice penale.