Gli anni avanzano e qualche volta, magari prima di addormentarci, pensiamo a quando non ci saremo più.
Può assalirci un po’ di sconforto e così, il più delle volte, smettiamo di farlo.
Ogni tanto ci viene anche da pensare a che fine faranno i nostri beni dopo la nostra morte e a cosa è meglio fare per evitare litigi tra i nostri eredi.
Forse la cosa migliore è quella di fare testamento.
In mancanza di testamento, sarà la legge a stabilire come si divide l’eredità.
Se dopo vari rinvii, un po’ anche per scaramanzia, ci convinciamo a scrivere il nostro testamento, dobbiamo solo decidere se rivolgerci a un notaio oppure fare da soli.
Come al solito è una questione di soldi.
Andare dal notaio ci può costare anche parecchio.
Invece, se ci pensiamo noi non ci costa nulla.
Dobbiamo solo stare attenti, rispettare alcune regole, e il gioco è fatto.
In questo articolo cercheremo di spiegare come scrivere un testamento senza notaio.
Non è poi così difficile!
Indice dei contenuti
Il testamento pubblico e il testamento olografo.
Nel nostro Paese tutte le persone capaci di intendere e di volere possono fare testamento e, così, disporre dei loro beni per quando avranno smesso di vivere.
Possiamo andare da un notaio e comunicargli quali sono le nostre ultime volontà.
Sarà, allora, il notaio a fare tutto il resto e a preparare il nostro testamento, che, in questo caso, si chiama testamento pubblico.
Se, invece, impariamo come scrivere un testamento senza notaio (c.d. testamento olografo), possiamo fare da soli senza dover sborsare un euro.
L’importante è rispettare alcune regole che vedremo qui di seguito.
Come scrivere un testamento senza notaio: la forma scritta.
Il testamento deve essere interamente scritto a mani dal suo autore.
A qualcuno potrà sembrare strano, ma non si può utilizzare una macchina da scrivere, né tanto meno un computer.
Sarebbe solo una perdita di tempo, perché un testamento scritto, anche solo in parte, a computer o con la macchina da scrivere non vale nulla.
Possiamo usare una penna (non una matita) nera, blu, rossa o verde, anche un pennarello o, addirittura, un pennello.
Possiamo scriverlo in corsivo (è meglio evitare lo stampatello), sul foglio di un quaderno, su un foglio protocollo, ma anche su un pezzo di stoffa, di legno o su un qualsiasi altro materiale.
Il consiglio, ovviamente, è quello di utilizzare un materiale (ad esempio un foglio di carta) che assicuri una buona leggibilità e conservazione dell’atto.
Il testamento olografo può essere scritto anche in una lingua straniera, in una c.d. lingua morta (latino o greco per intenderci), oppure in dialetto, purché siano lingue conosciute dal suo autore.
Può anche contenere dei disegni o dei grafici se necessari per chiarire il suo contenuto.
Infine, può essere inserito in una lettera, indirizzata, ad esempio, a un figlio o a un amico, purché risulti chiaro che con ciò il defunto voleva disporre dei propri beni, insomma intendeva fare testamento.
Riportiamo di seguito una formula semplice che possiamo usare per scrivere il nostro testamento.
“Testamento olografo. Roma il 17 agosto 2024. Io sottoscritto Carlo Carli, nato a Roma il 17 agosto 1924, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, con il presente atto dispongo dei miei beni per quando avrò cessato di vivere nel seguente modo. Nomino miei eredi universali mia moglie Tizia e i miei 2 figli Caio e Sempronio ai quali lascio, in quote uguali, il mio intero patrimonio, composto da…….Lascio all’amico Mevio la mia moto…….Firmato Carlo Carli”.
Se non è il primo testamento che abbiamo fatto, ricordiamoci sempre di annullare il precedente con una formula di questo tipo: “con il presente atto annullo / revoco il precedente testamento scritto in data 17 agosto 2023 in 3 originali consegnati a Tizia, Caio e Sempronio”.
Non dimentichiamo, infine, che anche se facciamo testamento, al coniuge, ai figli e ai loro figli (e cioè ai nostri nipoti), nonché ai nostri genitori e nonni (c.d. eredi legittimari), spetta sempre una parte dell’eredità [1].
Come scrivere un testamento senza notaio: la data.
Ricordiamo sempre di indicare la data in cui abbiamo scritto il testamento.
Inutile dire che anche la data deve essere scritta a mani da chi fa testamento e mai a computer, con una macchina da scrivere o, magari, usando un timbro.
La data deve essere sempre completa e cioè riportare il giorno, il mese e l’anno.
Può essere scritta nella prima pagina, nell’ultima o, indifferentemente, in tutte le pagine.
Possiamo anche indicare in modo diverso il momento in cui abbiamo fatto testamento purché l’indicazione sia chiara.
Ad esempio possiamo scrivere natale 2023 oppure ferragosto 2024.
In questi casi risulta evidente che il testamento è stato fatto il 25 dicembre del 2023 o il 15 agosto del 2024.
Insomma, ciò che conta è che il giorno in cui il testamento è stato scritto risulti chiaramente dall’atto.
Diversamente non è valido e può essere annullato.
Come scrivere un testamento senza notaio: la firma.
Una volta che abbiamo capito come scrivere un testamento senza notaio, non ci resta che firmarlo.
Se non riusciamo a firmare in fondo al foglio, possiamo farlo a lato.
La firma (nome e cognome) deve essere leggibile in modo che non sorgano dubbi sull’autore dell’atto.
Si può anche utilizzare un soprannome o altri termini (come madre, padre e così via), sempre che risulti certa l’identità della persona che lo ha scritto.
Se manca la firma, il testamento non vale nulla.
Chiunque vi abbia interesse può impugnarlo e farlo annullare.
Cosa fare dopo aver scritto il testamento?
Dopo aver scritto un testamento, seguendo tutte le regole che abbiamo appena visto, dobbiamo fare in modo che non venga perso o distrutto e che giunga, dopo la nostra morte, alle persone interessate e cioè ai nostri eredi.
Se non vogliamo spendere soldi e, quindi, evitare di rivolgerci a un notaio per depositare il testamento, possiamo consegnarlo direttamente a tutti gli eredi indicati nell’atto.
Dobbiamo ricordarci di fare più originali del testamento (tutti scritti a mano e dello stesso contenuto), in modo che ogni erede (parente o amico che sia) ne abbia uno.
In questo modo siamo sicuri che alla nostra morte il testamento non andrà perso.
Possiamo anche decidere di non consegnarlo a nessuno, ma di conservarlo in un luogo sicuro presso la nostra abitazione, magari in una cassaforte se ce l’abbiamo.
Per evitare, però, che, dopo la nostra morte, nessuno lo trovi, è sempre meglio far sapere a qualche persona di fiducia dove l’abbiamo messo.
Quando non ci saremo più, quest’ultima dovrà recuperare l’atto e portarlo da un notaio per la pubblicazione.
La pubblicazione del testamento è un passaggio obbligato e serve per far conoscere agli eredi le disposizioni testamentarie in esso contenute [2].
- Art.536 codice civile.
- Art.620 codice civile.