Lavoro

Lavoratori stagionali: hanno diritto alla disoccupazione?

Molti lavoratori impegnati negli alberghi e negli stabilimenti balneari tra settembre e ottobre, finita la stagione, smettono di lavorare.

Qualcuno ha già un altro lavoro e, quindi, ha poco da preoccuparsi.

Ma i meno fortunati che fine fanno?

Passano il resto dell’anno senza una lira in tasca oppure lo Stato viene in loro aiuto?

Insomma, i lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione o no?

Anche i lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione.

Tutti noi sappiamo che l’indennità di disoccupazione (chiamata anche naspi) è un aiuto economico che lo Stato riconosce ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il posto di lavoro.

In altre parole, questo aiuto spetta solo se il dipendente viene licenziato dal datore di lavoro.

Non conta, però, il motivo del licenziamento.

La naspi, infatti, spetta anche se il lavoratore stagionale viene cacciato dal datore di lavoro per una giusta causa (ad esempio, perché viene pizzicato a rubare in azienda) [1].

La disoccupazione, allora, non è dovuta solo nel caso in cui il dipendente si dimette, lasciando volontariamente il posto di lavoro, salvo che sia stato costretto a farlo, ad esempio, perché non veniva pagato oppure veniva molestato.

L’indennità di disoccupazione spetta anche alla lavoratrice madre che si è dimessa nel periodo che va dall’inizio della gravidanza fino ad un anno di età del bambino.

La naspi, infine, è dovuta pure quando scade il contratto a tempo determinato.

Allora la disoccupazione spetta anche al lavoratore stagionale quando alla fine dell’estate gli scade il contratto?

È proprio così.

Anche i lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione.

Vediamo, però, in quali casi.

Lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione: i requisiti.

Come già detto, ai lavoratori stagionali spetta l’indennità di disoccupazione solo se il contratto di lavoro a termine è scaduto e se, nel frattempo, non si sono dimessi volontariamente.

È dovuta anche se sono stati licenziati prima della scadenza del contratto.

È indifferente il motivo del licenziamento e, quindi, il sostegno statale spetta loro anche se vengono licenziati in tronco.

È dovuto anche nel caso in cui il dipendente abbia risolto consensualmente il contratto di lavoro, purché il verbale d’accordo sia stato firmato in sede sindacale, davanti a un giudice oppure presso l’ispettorato del lavoro.

La naspi, infine, è dovuta anche al lavoratore che si dimette perché viene trasferito in un’altra sede distante più di 50 chilometri dalla sua residenza, oppure raggiungibile in più di 80 minuti con i mezzi pubblici.

Si noti che il lavoratore deve essere disoccupato non solo nel momento in cui richiede la naspi, ma anche successivamente per tutto il periodo in cui riceve l’indennità.

Il dipendente, quando richiede la disoccupazione, deve anche dichiarare di essere disponibile a lavorare e sottoscrivere il c.d. patto di servizio, con cui, insieme al centro per l’impiego, individuano le strategie migliori per trovare un nuovo posto di lavoro.

Lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione: i contributi previdenziali.

lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione non solo se hanno perso involontariamente il posto di lavoro, ma anche se hanno maturato negli ultimi 4 anni almeno 13 settimane di contributi previdenziali.

Insomma, se in questo periodo (ultimi 4 anni) il lavoratore stagionale non ha lavorato almeno 13 settimane non ha diritto a percepire la disoccupazione.

Anche questo, però, non è ancora sufficiente.

Occorre che il dipendente abbia ricevuto nelle settimane lavorate una retribuzione non inferiore ad un minimo stabilito anno per anno dall’Inps.

Per quest’anno la retribuzione minima è fissata a 239,44 euro.

Per quanto tempo i lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione?

L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori stagionali per un numero di settimane pari alla metà di quelle in cui hanno lavorato negli ultimi 4 anni e, durante le quali, sono stati versati i contributi previdenziali.

Per intenderci, se negli ultimi 4 anni abbiamo lavorato per 20 settimane, e l’azienda ha versato regolarmente i contributi, riceveremo l’indennità da parte dell’Inps per 10 settimane.

In ogni caso, la naspi può durare al massimo 24 mesi, che è il limite invalicabile valido per tutti i lavoratori, compresi gli stagionali.

Non dimentichiamo, infine, che non vanno presi in considerazione i contributi già utilizzati in precedenza per ottenere il pagamento dell’indennità di disoccupazione.

Per capire come si calcola la naspi consigliamo di leggere l’articolo “Indennità di disoccupazione naspi: come si calcola?

Lavoratori stagionali hanno diritto alla disoccupazione: la domanda.

Per ottenere la naspi occorre fare domanda all’Inps.

La domanda va inviata entro 68 giorni a partire dal momento in cui scade il contratto a termine oppure il dipendente ha smesso di lavorare.

L’istanza si presenta esclusivamente in via telematica.

Basta collegarsi con il sito dell’Inps (www.inps.it), entrare nel servizio “sostegni, sussidi e indennità”, poi nel servizio “per disoccupati”, quindi, in quello “naspiindennità mensile di disoccupazione”.

A questo punto è sufficiente cliccare su “utilizza il servizio” e poi su “naspi” ed entrare utilizzando lo SPID, la carta di identità elettronica oppure la carta nazionale dei servizi.

È anche possibile utilizzare il nuovo servizio di naspi precompilata, seguendo la procedura di cui abbiamo appena parlato e cliccando alla fine su “nuova procedura di invio domanda naspi”.

Una volta entrati occorrerà compilare i moduli scaricabili dal sito.

In alternativa possiamo chiamare il numero dell’Inps 803.164 (gratuito da fisso) oppure lo 06.164.164 (dal cellulare) e seguire le istruzioni.

Per evitare di commettere degli errori, il consiglio è sempre quello di farsi aiutare da un patronato, che normalmente assiste il lavoratore gratuitamente.

Una volta che abbiamo inviato la domanda, non ci resta che aspettare il benestare da parte dell’Inps e, quindi, il pagamento dell’indennità, che avverrà in tempi diversi a seconda di quando abbiamo presentato la domanda.

Se abbiamo presentato la domanda entro 8 giorni dall’interruzione del contratto a termine, il pagamento partirà dall’ottavo giorno.

Se, invece, l’abbiamo presentata dopo l’ottavo giorno (ed entro il sessantottesimo) la naspi partirà dal giorno successivo.

L’indennità di disoccupazione viene pagata mese dopo mese direttamente al lavoratore stagionale con un bonifico sul suo conto corrente bancario o postale oppure su un libretto postale.

Il dipendente può anche chiedere all’Inps che la disoccupazione gli venga corrisposta con bonifico domiciliato presso l’ufficio postale del luogo in cui risiede o ha il domicilio.

  1. Art. 2119 codice civile.