Lavoro

Mancata consegna della busta paga: che fare?

Non serve a niente negarlo.

Ognuno di noi, per quanto possa amare il suo lavoro, non vede l’ora di ricevere lo stipendio a fine mese.

Non solo.

Tutti noi non possiamo fare a meno di controllare la busta paga, così da verificare le trattenute fatte dal datore di lavoro, i giorni di ferie maturati, il numero di ticket che ci spettano e così via.

Accade, a volte, di sentire amici, parenti o conoscenti che si lamentano per la mancata consegna della busta paga da parte del datore di lavoro.

Si tratta di una condotta piuttosto diffusa che crea non pochi problemi ai lavoratori.

Pensiamo al caso del dipendente che non può chiedere un prestito oppure acquistare un bene a rate, perché non dispone delle ultime buste paga.

Pensiamo anche a chi, oltre alla busta paga, non riceve neppure lo stipendio e che, per questo, fatica a far valere le proprie ragioni davanti al Giudice.

Cerchiamo, allora, di capire cosa si può fare in caso di mancata consegna della busta paga e quali rischi corre il datore di lavoro.

Cos’è la busta paga?

Iniziamo col dire che la busta paga è quel documento in cui sono riportati, uno ad uno, tutti gli elementi della retribuzione.

Nella busta paga non sono indicate solo le somme che spettano al lavoratore, ma anche i dati di quest’ultimo (nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita e codice fiscale) e quelli del datore di lavoro (nome dell’azienda o ragione sociale, posizione Inps, Inail e partita iva).

La busta riporta, infine, il periodo di paga (ad esempio luglio 2023), la data di inizio e fine del rapporto di lavoro e la qualifica professionale del dipendente.

Quando va consegnata la busta paga?

La legge [1] stabilisce che l’azienda deve consegnare la busta paga al lavoratore nel momento stesso in cui gli paga la retribuzione.

Viene spontaneo, allora, chiedersi se c’è un termine entro il quale lo stipendio deve essere versato.

In generale, sono i singoli contratti collettivi a stabilire il momento in cui i dipendenti devono essere pagati.

Solitamente il giorno di paga è fissato al 27 del mese oppure al 5 o al 10 del mese seguente a quello in cui la retribuzione è maturata.

Il contratto nazionale dei metalmeccanici, ad esempio, stabilisce che lo stipendio va pagato entro la fine del mese.

Se il contratto collettivo non prevede nulla, il pagamento deve avvenire secondo gli usi aziendali.

riassumendo, il datore di lavoro deve consegnare la busta paga entro il termine stabilito per il pagamento della retribuzione e ciò indipendentemente dal momento in cui lo stipendio viene effettivamente versato.

Ciò significa che il lavoratore ha diritto a ricevere la busta paga ogni mese, anche quando l’azienda non è in grado di corrispondergli la retribuzione.

Come va consegnata la busta paga?

Il datore di lavoro può consegnare la busta paga ai propri dipendenti sia in forma cartacea, sia con modalità telematiche.

Cerchiamo di capire meglio.

Innanzitutto, la busta paga può essere consegnata direttamente nelle mani del lavoratore.

In questo caso il datore di lavoro è solito richiedere al dipendente di firmarne una copia per ricevuta, che conserverà in azienda quale prova dell’avvenuta consegna.

In alternativa, la busta paga può essere trasmessa al lavoratore a mezzo PEC, se quest’ultimo ne ha una.

La validità di questo tipo di consegna è stata riconosciuta dal ministero del lavoro [2], poiché la PEC fornisce prova idonea dell’invio e del ricevimento del documento da parte del lavoratore.

Il ministero riconosce anche la validità della consegna della busta paga allegata ad una mail.

In questo caso il messaggio deve essere trasmesso a un indirizzo di posta intestato al lavoratore e munito di password.

Se il datore di lavoro sceglie di consegnare la busta paga con una PEC o mail, deve mettere a disposizione dei dipendenti gli strumenti necessari per riceverla e stamparla (strumenti di cui il lavoratore di solito già dispone).

Non dimentichiamo che tutti i costi per la preparazione e consegna delle buste paga gravano sul datore di lavoro.

Il ministero del lavoro [3] ha ritenuto valida anche la consegna della busta paga attraverso il caricamento sul sito web dell’azienda.

Se il datore di lavoro sceglie questo sistema, deve, però, fare in modo che le buste paga vengano caricate in aree del sito nelle quali può entrare (con password o codice segreto) solo il lavoratore al quale le buste sono intestate.

L’azienda prova l’avvenuta consegna del documento con l’attestazione di caricamento della busta paga sul sito.

Ricordiamo, infine, che, anche in questo caso, il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei dipendenti gli strumenti necessari per scaricare e stampare le buste paga.

Mancata consegna della busta paga: cosa rischia il datore di lavoro?

La mancata consegna della busta paga al lavoratore o anche solo il ritardo nella consegna stessa sono punite dalla legge.

Vediamo come.

Il datore che non consegna la busta paga al lavoratore rischia una multa da 150 a 7.200 euro, a seconda della gravità della violazione.

E così, la mancata consegna della busta paga a un dipendente è punita con la multa da 150 a 900 euro.

Se non ricevono la busta paga più di 5 lavoratori, la multa aumenta e va da un minimo di 600 a un massimo di 3.600 euro.

Rischia la stessa multa anche il datore di lavoro che non consegna le buste paga per più di 6 mesi.

Infine, se non ricevono la busta paga più di 10 lavoratori (oppure se il datore non le consegna per più di 12 mesi), la multa può arrivare sino a 7.200 euro, con un minimo di 1.200 euro.

Il datore di lavoro non può essere multato se, al posto della busta paga, consegna al dipendente una copia del libro unico del lavoro (LUL) in cui documenta in modo dettagliato ogni aspetto del rapporto di lavoro.

Se il datore riporta nel LUL dati non veri, che danneggiano il dipendente, rischia una multa più o meno grave a seconda che la violazione riguardi un solo dipendente (multa da 150 a 1.500 euro), più di 5 dipendenti o un periodo superiore a 6 mesi (multa da 500 a 3.000 euro) oppure più di 10 dipendenti o un periodo superiore a 12 mesi (multa da 1.000 a 6.000 euro).

Come denunciare la mancata consegna della busta paga?

I lavoratori che non ricevono la busta paga possono rivolgersi, personalmente o tramite un sindacato, all’Ispettorato del lavoro per denunciare la condotta del datore di lavoro.

Prima di rivolgersi all’ispettorato, però, può essere utile sollecitare la consegna delle buste inviando una raccomandata o una PEC all’azienda.

Nel caso in cui la richiesta venga ignorata, possiamo fare denuncia anche tramite il sito www.ispettorato.gov.it, scaricando e compilando un apposito modulo.

Nella denuncia non dobbiamo dimenticare di indicare:

  • i dati dell’azienda e la sua posizione Inps e Inail;
  • la descrizione della violazione compiuta dal datore di lavoro.

Alla denuncia seguirà una verifica presso l’azienda da parte dell’organo ispettivo, all’esito della quale potranno essere applicate le sanzioni che abbiamo appena visto, per le singole violazioni accertate.

  1. Legge n.4 del 5 gennaio 1953.
  2. Interpello ministero del lavoro n.1 dell’11 febbraio 2008.
  3. Interpello del ministero del lavoro n.13 del 30 maggio 2012